Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1840

Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1840
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Data30 ottobre/2 dicembre
Collegio elettorale294 elettori
Affluenza80,2% (Aumento 22,4%)
William Henry Harrison daguerreotype edit.jpg
Portrait of Martin Van Buren (cropped).jpg
Candidati William Henry Harrison Martin Van Buren
Partiti Whig Democratico
Voti 1.275.390
52,9%
1.128.854
46,8%
Elettori
234 / 294
60 / 294
Elettori per stato federato
Presidente uscente
Martin Van Buren (Partito Democratico)

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1840 si tennero tra il 30 ottobre e il 2 dicembre 1840; furono la quattordicesima elezione quadriennale. Esse videro il presidente uscente Martin Van Buren, del Partito Democratico, cercare la riconferma, in un periodo di forte depressione economica, contro un Partito Whig per la prima volta unito dietro un singolo candidato, l'eroe della guerra di Tecumseh William Henry Harrison; in queste circostanze i Whig riuscirono a vincere nettamente.

Questa fu l'unica elezione in cui quattro candidati erano già stati presidenti o lo sarebbero divenuti; oltre all'uscente Van Buren, l'eletto Harrison, il vicepresidente John Tyler che sarebbe succeduto allo stesso Harrison dopo la morte di quest'ultimo ed infine James Knox Polk, che ricevette un voto dai grandi elettori in qualità di candidato alla vicepresidenza e che sarebbe succeduto a sua volta a Tyler.

Considerata l'alta affluenza alle urne e la percentuale di voto popolare ottenuta da Harrison, il 42,4% della popolazione in età di voto che lo scelse era la percentuale più alta nell'intera storia degli Stati Uniti d'America fino a quel momento. Il sessantasettenne Harrison fu il più vecchio presidente eletto fino alle elezioni presidenziali del 1980 vinte da Ronald Reagan, seguito da Donald Trump nelle elezioni presidenziali del 2016.

Harrison morì esattamente un mese dopo il suo insediamento e la presidenza di William Henry Harrison fu la più corta in assoluto, seguita dalla presidenza di James A. Garfield (sei mesi) e dalla presidenza di Zachary Taylor (sedici mesi). Prese il suo posto John Tyler, ed era la prima volta in cui un vice sostituiva il presidente deceduto; all'epoca nessuna legge delineava esattamente i dettagli della successione presidenziale ed il precedente imposto da Tyler di assumersi la carica durante l'intero mandato fu seguito come convenzione generale fino alla ratifica del XXV emendamento nel 1967.

La scelta di Tyler come vicepresidente si rivelò disastrosa per i Whig; pur avendo sostenuto convintamente Henry Clay alla Convention nazionale, era un ex democratico e un accesso sostenitore dei diritti di autonomia degli Stati federati, tra cui quello d'imporre l'istituto della schiavitù nel loro territorio. Il conflitto tra Tyler e il Congresso a maggioranza Whig bloccò l'azione governativa per tutta la durata della sua presidenza; nel settembre del 1841 il nuovo presidente fu addirittura espulso ufficialmente dal partito.

I Whig furono in grado di eleggere un solo altro presidente, Zachary Taylor alle elezioni presidenziali del 1848; ma anch'egli morì in carica dopo poco più di un anno. La conseguente presidenza di Millard Fillmore finì col distruggere definitivamente l'immagine del Partito; i Whig si dissolsero dopo le elezioni presidenziali del 1852.

L'ex presidente Van Buren tentò di riconquistare la nomina a candidato alle elezioni presidenziali del 1844, ma senza successo; nel 1848 riuscì invece ad ottenere la candidatura ufficiale sotto la bandiera del neonato Free Soil Party, venendo però sconfitto da Zachary Taylor.

Nella mappa dei risultati a lato il colore camoscio denota gli Stati vinti da Harrison/Tyler (19), il blu quelli vinti da Van Buren e da uno dei suoi tre compagni di corsa (7); i numeri indicano il numero di voti elettorali assegnati a ciascuno Stato.


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